Installazioni

All’interno di mostre, festival o progetti di riattivazione di luoghi collettivi abitiamo gli spazi tramite le nostre installazioni. L’obiettivo di queste macchine urbane è creare un immaginario collettivo, stimolare riflessioni e comportamenti, promuovere interazione e coinvolgere i fruitori nella ridefinizione dell’uso e della configurazione dello spazio. La strategia attraverso cui perseguiamo questo obiettivo si avvale sovente di un espediente narrativo come incipit di nuovo racconto urbano: il fine ultimo è la creazione di un’identità sociale e culturale, su cui fondare i processi di trasformazione urbana.

L’architettura temporanea ci permette di esplorare territori sconosciuti: crediamo che l’effimero vada ben oltre il significato di breve durata ed inneschi nello spazio processi di stratificazione semantica che lo trasformano in luogo.

Le architetture che proponiamo sono mobili, “instabili”, provvisorie, dinamiche. Oggetti nomadi che si aprono dando luogo a piazze istantanee, allestimenti temporanei che si riorganizzano a seconda delle necessità, edifici atipici che si montano e si smontano in poche ore usando ponteggi, materiale di risulta, ready-made urbani. Alcune di queste opere insistono sul sito lasciato libero da altre, creando delle concatenazioni nel tempo e dando luogo a uno spazio pubblico in divenire, mai concluso, sempre in movimento. Sono tutte, letteralmente, «opere provvisionali», realizzate per supplire ad una necessità specifica e destinate ad essere smontate e sostituite da altro. E al tempo stesso sono «opere previdenti», che riescono cioè a vedere oltre la propria temporanea utilità, a pensare il luogo che occupano al di là della propria scomparsa.