Spin-off è un progetto di allestimento per il festival di arte contemporanea internazionale Steirischer Herbst (“autunno stiriano”), che ha luogo nella città austriaca di Graz dal 1968.
Il concept nasce dalla riflessione sul significato del termine “eredità”, tema contenuto nel più ampio leitmotiv “Back to the future”, scelto per l’edizione del 2015 del festival.
L’interpretazione di questo concetto utilizza la metafora dei viaggi nello spazio per rileggere il tradizionale significato del termine, gettare uno sguardo al futuro e insieme ad un passato in cui lo spazio e la sua scoperta rappresentavano ancora un luogo aperto ad infinite possibilità immaginative. Sebbene l’entusiasmo per i viaggi spaziali degli anni Sessanta e Settanta non abbia portato alla colonizzazione di pianeti sconosciuti, le tecnologie NASA hanno fortemente rivoluzionato la vita sulla Terra attraverso innumerevoli sottoprodotti e derivati, gli spin-offs!
La nostra idea di eredità è mutuata da vecchie tradizione e abitudini, appartenenti ad un tempo in cui beni e proprietà venivano tramandati in maniera lineare da una generazione all’altra, per decadi e secoli. Se fino a qualche decennio fa il termine “ereditare” si riferiva perlopiù ad un’azione statica e passiva, ed era invece l’atto di tramandare che operava attivamente, possiamo dire che oggi, dati i cambiamenti sociali, tecnologici ed economici che hanno investito la contemporaneità, questo significato sembra essersi rovesciato. Lasciare un’eredità può essere arduo da pianificare e allo stesso tempo il riceverla è diventato un processo attivo, spesso impegnativo, che richiede inventiva, improvvisazione, immaginazione, energia e dedizione.
Lasciare/ricevere un’eredità è un processo non pianificato e non pianificabile e di conseguenza è cruciale l’attiva interpretazione e trasformazione di quello che riceviamo dal passato. Seguendo questa metafora, i programmi spaziali del XX secolo, colossali progetti intrapresi dai governi a partire dagli anni Sessanta e Settanta, dimostrano chiaramente la natura imprevedibile dei processi ereditari contemporanei.
L’esplicita intenzione di questi programmi era quella di costruire stazioni spaziali e navicelle per promuovere piani utopici, come ad esempio la colonizzazione di altri pianeti, e di gettare le basi per innumerevoli viaggi spaziali. Nel medio termine, questo tipo di “eredità” perseguita è stata disattesa, ma le ricadute pratiche della ricerca spaziale nella vita di tutti i giorni sono risultate invece molto più frequenti e importanti di quanto si sarebbe potuto immaginare, in termini di nuovi materiali e tecniche innovative.
Questi prodotti derivati, definiti dalla NASA come spin-offs, hanno invaso le nostre case, gli spazi di lavoro, i veicoli, gli ospedali e persino i nostri vestiti (giusto alcuni esempi: materassi memory foam, telefoni e cuffie senza fili, tessuti resistenti all’acqua, costumi da bagno, cibo liofilizzato, sistemi di purificazione per l’acqua, celle solari, luci LED, rivestimenti riflettenti, materiali isolanti, fotocamere per cellulari, termometri, …)
Pertanto, mentre durante gli anni Sessanta tutti gli sforzi erano protesi alla scoperta dello spazio e queste tecnologie erano viste come dei semplici derivati, oggi il sogno di una colonizzazione dello spazio sembra pura fantascienza, ma i “derivati tecnologici” hanno dimostrato di essere estremamente utili. Sembra chiaro in questo caso che l’eredità non è data a priori, ma si tratta piuttosto di qualcosa da riscoprire e reinterpretare a posteriori.
Spin-off è la ricostruzione evocativa di una stazione spaziale all’interno del Grazmuseum: insieme allestimento per gli eventi del festival e mezzo attraverso cui stimolare la riflessione intorno al concetto di eredità nel mondo contemporaneo. Il riutilizzo stesso degli ambienti del museo, edificio risalente al XVII secolo, entra a far parte della metariflessione sul tema proposto.
Il progetto di allestimento è composto da varie parti interconnesse tra loro, ognuna con una specifica funzione e significato, predisposte per accogliere i visitatori e stimolare riflessioni,svago,
the Command Module è la soglia tra lo spazio pubblico esterno e l’interno della sede del festival. Funziona come uno spazio semipubblico, in cui le persone e i membri dell’equipaggio/staff possono muoversi, osservare le proiezioni della Terra vista dallo spazio, ottenere informazioni sugli ambienti della stazione spaziale e i contenuti in essi ospitati.
the Control Cabin è il “cervello” del modulo di comando. Contiene il pannello di controllo generale, costituito da un sistema di schermi a parete su cui si susseguono grafici e dati ed una connessione audio-video in diretta con la cabina interna del razzo, che diviene fonte di spontanei incontri e inaspettate reazioni tra i passanti e i visitatori. Si trova infine in questa stanza un’area dedicata al relax, in cui sono installate due console con videogiochi Arcade a disposizione dei visitatori.
the Outer Space Area occupa il foyer del museo. Si tratta di uno spazio in cui, grazie ai suoni provenienti dallo spazio che echeggiano nell’ambiente, è possibile sperimentare un’inconsueta “esperienza extraveicolare”. Passeggiando sotto la “Via Lattea”, sistema di moduli LED triangolari studiato specificamente per questo ambiente, si possono ottenere informazioni ed acquistare biglietti per gli eventi del festival al modulo Space Probe/Info Point.
the Service Module è un’altra unità della stazione spaziale utilizzata come bar e area di svago. Quattro schermi, collocati nell’area dance floor, mostrano attraverso altrettanti film l’idea che in diverse decadi del secolo scorso si aveva del futuro e dei viaggi spaziali.
the Rocket è un dispositivo “lanciato” dalla sede del festival nello spazio esterno della città. Collocato nella piazza antistante il museo, diviene un landmark temporaneo e uno strumento interattivo attraverso cui stabilire una connessione -in termini di senso e in termini più concretamente comunicativi- tra l’interno della stazione spaziale e lo spazio pubblico esterno.
the Red Planet è il nome dato agli ambienti dedicati al ristorante, situati nell’ala gotica del museo. Lo spazio, che prende il nome dal caratteristico pavimento in cotto, viene trasformato in maniera più leggera e minimale, ma riporta una serie di “citazioni” provenienti dal resto dell’allestimento: elemento caratteristico è il sistema di illuminazione a LED concentrici che avvolge la colonna centrale.
Abstract (ridotto)
Spin-off è un progetto di allestimento per il festival di arte contemporanea internazionale Steirischer Herbst (“autunno stiriano”), che ha luogo nella città austriaca di Graz dal 1968.
Il concept nasce dalla riflessione sul tema dell’“eredità”, contenuto nel più ampio leitmotiv “Back to the future”, scelto per l’edizione del 2015 del festival.
La metafora dei viaggi nello spazio viene utilizzata per rileggere il tradizionale significato del termine “ereditare”, evidenziandone una mutazione profonda nel significato contemporaneo: non più atto statico e passivo, bensì processo attivo e non pianificabile, in cui è cruciale l’attiva interpretazione e trasformazione di quello che riceviamo dal passato.
I programmi spaziali del XX secolo, colossali progetti intrapresi dai governi a partire dagli anni Sessanta e Settanta, dimostrano chiaramente la natura imprevedibile dei processi ereditari contemporanei. Se infatti l’esplicita intenzione di questi programmi era quella esplorare i confini dell’universo e colonizzare gli altri pianeti, questo tipo di “eredità” perseguita è stata disattesa, mentre le ricadute pratiche della ricerca spaziale nella vita di tutti i giorni sono risultate invece molto più frequenti e importanti di quanto si sarebbe potuto immaginare, in termini di nuovi materiali e tecniche innovative – definiti dalla NASA spin-offs.
Spin-off è la ricostruzione evocativa di una stazione spaziale all’interno del Grazmuseum: insieme allestimento per gli eventi del festival e mezzo attraverso cui stimolare la riflessione intorno al concetto di eredità nel mondo contemporaneo. Il riutilizzo stesso degli ambienti del museo, edificio risalente al XVII secolo, entra a far parte della metariflessione sul tema proposto.
Interior - Allestimento
costruito
Settembre 2015
Steirischer Herbst
Grazmuseum, Graz, Austria
© 2015 W. Silveri, J.J.Kucek, orizzontale